Non è ironico come le cose diventino sempre più difficili man mano che ci si avvicina alla loro fine? Diventano più faticose proprio nel momento in cui siamo più stanchi, più vecchi, più deboli, più demotivati.
Bisognerebbe smettere di lavorare o cambiare lavoro sempre un giorno prima dell’ultimo.
Per festeggiare il mio ritorno alla disoccupazione, nuove faccine per tutti!
il nuovo occhiolino = (quello vecchio è diventato wink)
disperato =
sgrunt =
fag =
lecchino =
solo =
solo2 =
suocera =
triste =
stress =
duepuntiV =
stuck =
E qualche bel sito aggiunto alla lista: Chickipedia, l’enciclopedia della gnocca; Cracked, sito demenziale americano da cui non son riuscito a staccarmi per ore; Qualcosa del genere, un emulo incredibilmente riuscito di Luttazzi; l’UAAR, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, di cui vi parlerò più accuratamente in post a venire e infine Voglio scendere, il multiblog di Travaglio, Gomez e Corrias.
Uhmm
Così però il penultimo giorno diventa l’ultimo giorno, quindi dovresti smettere il terz’ultimo che diventa il penultimo ma fecendolo diventerebbe l’ultimo e sarebbe come prima e alla fine non lavoreresti mai
Ah ho capito

Arconte – ultimo post sul suo blog: Chick Tracts
Bisognerebbe stare in pensione fino a 60 anni e poi cominciare a lavorare (tanto la gerontocrazia e la gerarchia ci sono anche ora quindi peggioramenti non se ne vedrebbe).
In questo modo si avrebbe anche un aumento dei suicidi alla soglia dei 60 e non ci sarebbero file per le strade causate da pandini 4X4 guidati da pescatori con il cappello e donnone truccate alla Moira Orfei che non ce la fanno a girare il collo.
@Arco: allora qualcuno che capisce cosa dico esiste!

@Rayman:
Il mi nonno diceva: “Il primo giorno un bisognerebbe mai andare a lavorare…” contando che se non vado il primo, il giorno successivo diventa il primo a sua volta…
Saggezza popolare